Gli uomini, soprattutto i più giovani, sono spesso restii a parlare e preoccuparsi della propria salute.
Dati recenti hanno dimostrato che 8 uomini su 10 non si sono mai sottoposti a una visita urologica. Una mancanza di comunicazione e informazione che può comportare un ritardo nelle diagnosi di patologie come il tumore alla prostata o il tumore al testicolo.
Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare gli uomini e fornirgli strumenti utili per tutelare la loro salute, attraverso la conoscenza delle malattie che possono colpirli, dall’adolescenza all’età adulta, sino alla maturità e alla terza età, e fare informazione sul tema in maniera seria, accurata e aggiornata.
Quindi, ogni quanto effettuare una visita urologica? E in presenza di quali segnali rivolgersi all’urologo?
Sottoporsi a controlli urologici periodici permette la diagnosi precoce e quindi l’intervento tempestivo in caso di numerose patologie tumorali (della prostata, del rene, della vescica e del testicolo) e patologie benigne come calcolosi urinaria, iperplasia benigna della prostata e prostatiti, infertilità maschile e disfunzioni sessuali.
Una prima visita urologica andrebbe effettuata intorno ai 17/19 anni, dopo lo sviluppo puberale, per la diagnosi precoce di patologie di tipo uro-andrologico come varicocele, fimosi, frenulo prepuziale breve, testicoli mobili, tumore del testicolo.
La seconda fascia di età per una prima visita urologica è quella relativa alla prevenzione delle patologie prostatiche (tumore della prostata). Soprattutto in caso di familiarità sarebbe importante fare una prima visita urologica insieme al dosaggio del PSA a partire dai 40 anni.