FOCUS SULL’ECOGRAFIA IN GRAVIDANZA
Tramite onde sonore a elevata frequenza, non udibili dall’orecchio umano e attraversanti i tessuti, è possibile vedere gli organi del corpo riproponendo immagini chiare e attendibili. Nel caso delle ecografie in gravidanza, viene posta una sonda sull’addome materno, che emana impulsi di onde sonore riflesse sia dalla parete addominale che da quella dell’utero, creando echi così come quando le onde arrivano al feto: tutto ciò si tramuta in immagini, che riproducono appunto il feto situato all’interno dell’utero.
Ciò che viene visualizzato varia, ovviamente, con il trascorrere del tempo: nei primi 3 mesi si misura la lunghezza del feto, per valutare il suo sviluppo e individuare l’epoca della gravidanza. Dalla fine del secondo mese, inoltre, è possibile visualizzare l’attività del cuore nonché i movimenti fetali e il numero dei feti. Dal quarto mese è possibile misurare la testa, l’addome e il femore fetale oltre che analizzare altri organi interni e iniziare a stabilire il sesso del nascituro (questo, tuttavia, dipende dalla posizione del feto stesso). Va inoltre sottolineato che alcune anomalie o malformazioni sono visibili dagli ultimi mesi, e quindi non diagnosticabili precocemente.
Gli ultrasuoni non sono dannosi per il feto, ed è possibile sottoporsi alla diagnostica per immagini 3 volte al trimestre.